lunedì 9 gennaio 2012

Locomotive!

A dicembre, mentre andavamo a Bologna, guardavo il mondo esterno dai finestrini del treno.
Nelle cuffie avevo gli Alice In Chains che gorgheggiavano tutta la loro frustrazione.
Casualità del random.

Fu in quel momento che vidi una ragazza seduta un posto più avanti.
Aveva l’espressione triste.
Lo sguardo piegato verso il basso che sembrava non riuscire più a sopportare nessun altro peso.
Era concentrata a scrivere.

L’avevo già vista in stazione, assorta nel suo mondo.

Probabilmente, in un altro periodo della sua vita, il suo viso sarebbe stato ancora più bello di quello che in quel momento veniva rabbuiato da chissà quale tristezza.

Poche volte ha alzato gli occhi per vedere cosa le stava attorno.
Lo sguardo spento.
Perchè il treno è bastardo.
Ti culla tra i tuoi pensieri e come una macabra magia vengono sempre a galla quelli più neri, quelli che si attaccano a te e ti sporcano l'anima.

Poi, sulle mie note di "We die young", ha risposto al cellulare.
La sua testa si è inclinata sullo schienale verso il finestrino, l’espressione le si è fatta più tesa e dura.
La bocca pareva quasi contorta a trovare chissà quale parola difficile da dire.
E un filo di lacrima le ha raccordato gli occhi con il mento.
O forse no.

Non mi ricordo, forse perchè non vedevo lei, ma solo la trasposizione di me stesso, anni fa, quando tornavo a casa con il treno, nelle cuffie avevo sempre quei cazzo di Alice In Chains e la tristezza nera dentro di me.

Avrei voluto andare a sedermi accanto a lei per parlare, solo per renderle il viaggio più piacevole. O meno interminabile.
Volevo che quegl'occhi prendessero un'altra espressione.
Almeno per un attimo.
Almeno fino alla sua fermata.
Visto che sono l’uomo più divertente del mondo avrei fatto senz’altro effetto.
Lei mi avrebbe sorriso e ringraziato.
E io sarei stato sollevato di questo, senza volere nulla in cambio.
Ma non l’ho fatto e un po' del suo peso mi è rimasto dentro in quel momento.
Poi la ragazza è scesa e si è dissolta tra la gente.



Qualche stazione dopo si è seduta al suo posto un’apprezzabile sventola ed è ritornata l'allegria in tutto il vagone. L’ipod ha cominciato a suonare "Maraaaacaibooo"!!
Hahahaha
Insomma, dopo il momento di serietà bisogna sdrammatizzare la vita, no?

(Sì, me l’hanno già detto che ho la personalità multipla)

3 commenti:

  1. Chissà se qualcuno ha mai scritto un post su di me mentre tornavo a casa in autobus dall'università. E chissà che impressione ho dato.

    Maracaiboooo!!!
    Non sono la sventola della situazione.

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  2. who knows...

    io di solito sono sempre assonnato,
    insomma, non sprigiono tutto questo sex appeal mentre sono in treno o in bus

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  3. ecche... però! le ultime cinque righe mi fanno cadere il palco! :D



    fede

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